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Superenduro è cresciuto davvero così tanto come si pensa?


Superenduro 2010 è andato in archivio con la riuscita tappa di Finale Ligure, siamo arrivati al terzo anno di questa nuova proposta agonistica nel panorama mountain bike e ci sembra interessante fare un’analisi di tre anni di circuito che abbiamo sempre cercato di seguire da vicino.

Il 2008 è stato l’anno di lancio, partito in sordina con poche gare, concentrate prevalentemente in Piemonte e con un seguito modesto se letto in chiave puramente numerica, ma interessante se letto in chiave tipologia di partecipanti, era facile trovare infatti appassionati di downhill, di cross country e sopratutto appassionati di mountain bike che mai avevano corso una gara.

Il 2009 è stato l’anno dell’espansione, sono stati fatti praticamente tre circuiti distinti: uno SPRINT con gare svolte in tono minore e con una minore visibilità, uno PRO a livello nazionale con quattro gare più impegnative dal punto di vista fisico e alle quali è stata data una maggiore visibilità ed infine un circuito Internazionale, con l’EURO CUP che fa un pò discorso a se con una tappa in Francia, una in Svizzera e una in Italia.

Il 2010 doveva essere l’anno della consacrazione, ci si aspettava un aumento considerevole di partecipanti e di interesse da parte di regioni d’Italia che nei due anni precedenti erano rimaste ai margini del movimento, ecco quindi che a fianco del confermato circuito PRO con cinque appuntamenti in calendario, si sono aggiunti i circuiti regionali: Nord-Ovest e Nord-Est.

Il vero lancio mediatico del Superenduro è stato nel 2009 con un ufficio stampa dedicato che ha promosso e diffuso le notizie alle principali fonti di informazione legate alla mountain bike, un sito internet di riferimento e una serie di video promozionali che hanno letteralmente invaso la rete non soltanto sui portali italiani ma anche sui principali d’Europa e oltre Oceano.

Al termine del circuito 2009 i passi avanti sotto ogni punto di vista sono stati molti e molto importanti: in termini numerici per quanto riguarda la partecipazione, in termini di coinvolgimento di organizzatori e località e in termini di visibilità con diversi siti internet e riviste che hanno dedicato ampio spazio alle varie tappe.

Oggi, a bocce ferme non resta che fare un’analisi di quello che è stato il Superenduro 2010.

In termini di partecipazione, stando a quanto riportato nelle classifiche ufficiali pubblicate sul sito superenduromtb.com (che vi abbiamo riportato al fondo di questo articolo), il numero di biker impegnati per le tappe PRO si è confermato importante con 294 a Sestri Levante, 230 a Sauze d’Oulx, 81 a Punta Ala (meta distante per molti affezionati del circuito) e 304 a Finale Ligure; in generale i numeri sembrano essere cresciuti, senza picchi importanti, ma comunque cresciuti.

I numeri dei due circuiti SPRINT sono invece più discordanti, si nota subito come il Superenduro resti comunque una disciplina legata al Nord-Ovest con sei tappe tra Piemonte e Liguria e soltanto tre tappe (diventate due dopo l’annullamento di Andalo della Paganella) nel Nord-Est con Torbole e Aviano.

La partecipazione media è ulteriore conferma di questa sensazione se si notano i 175 partecipanti medi per il Nord-Ovest (il massimo i 289 di Sestri Levante, il minimo i 91 di Ala di Stura), contro i 55 biker presenti ad Aviano (con l’attenuante del maltempo) e i 65 a Torbole.

Il circuito Nord-Ovest è iniziato il 7 marzo e si è concluso il 13 giugno con sei gare corse in 14 week end, mentre la tappa di Aviano, prima tappa Nord-Est, si è corsa il 19 settembre.

La sensazione è che il calendario non sia stato correttamente bilanciato con un numero troppo elevato di gare corse in poco tempo, il che ha penalizzato la partecipazione complessiva e ci si trova così ad avere i 120 partecipanti di Cartosio, tappa storica e da sempre molto apprezzata, che ci aspettavamo potesse avere numeri decisamente più alti.

Probabilmente il circuito Nord-Ovest, con lo stesso numero di gare ma in un periodo più lungo avrebbe, avuto una media partenti più alta e conseguente soddisfazione anche per gli organizzatori di tappe nuove come Ala di Stura.

Per quanto riguarda il circuito Nord-Est è difficile fare un’analisi, la situazione sembra più complessa e il dubbio è che probabilmente il territorio non è ancora pronto ad abbracciare la disciplina anche se storicamente è molto affezionato alla mountain bike.

Tra le due date probabilmente quella che ha deluso maggiormente è stata Torbole, meta molto frequentata e apprezzata dai biker ma che non ha saputo raccogliere un numero importante di iscritti.

Ci viene da affermare quindi che il calendario sia stato, sì diviso in tre circuiti, ma che di fatto si sia trattato di un’unica serie di appuntamenti iniziati a marzo e terminati ad ottobre con l’obiettivo di spostare partecipanti da una zona all’altra dell’Italia per aiutare l’esplosione del Nord-Est.

Il risultato è stato però inverso e probabilmente i biker non impegnati nella lotta per la classifica hanno scelto le date che ritenevano più interessanti con un conseguente calo dei numeri previsti. Si è inoltre andati a saturare il periodo tra marzo e giugno lasciando poi scampoli per la seconda metà di stagione, il che ha probabilmente scemato la voglia di gare in molti superenduristi.

Le tappe PRO si sono confermate essere tutte riuscite ad eccezione forse di Punta Ala, unica data in Centro Italia, ma per la quale forse era impensabile avere più iscrizioni, l’unico neo è la cancellazione di Livigno, speriamo che l’anno prossimo la località possa ospitare una tappa.

I numeri complessivi del circuito sono però in linea con quanto fatto nel 2009 e la cosa ci ha lasciato perplessi, siamo arrivati al tetto massimo di potenziali superenduristi dopo solo tre anni? Oppure c’è stato qualche errore di gestione delle date? A livello comunicativo e promozionale del circuito si può fare qualcosa per incrementare l’attenzione, la visibilità e la voglia di provare una gara di Superenduro?

Ci sono anche novità interessanti introdotte quest’anno per la prima volta e che ci piacerebbe fossero confermate per il prossimo anno. Ad esempio: da molto tempo i partecipanti chiedevano una vera prova speciale per il prologo del sabato nelle gare PRO e a Sauze sono stati accontentati anche se il meteo non ha aiutato.

Spesso si sono registrati problemi con i cronometraggi, con prove annullate e tempi sbagliati per errori dei cronometristi, a Finale per il prologo è stato usato il famoso chip come nel cross country, sarebbe bello che l’utilizzo di questo strumento fosse allargato a tutte le speciali per avere tempi di percorrenza reali e molto più precisi rispetto al cronometraggio attuale.

Tappa PRO1 Sestri Levante

261 arrivati

13 non partiti

18 non arrivati

2 esclusi per mancanza di casco

TOT 294

Tappa PRO3 Sauze d’Oulx

206 arrivati

16 non partiti

7 non arrivati

1 escluso

TOT 230

Tappa PRO4 Punta Ala

70 arrivati

11 non partiti

TOT 81

Tappa PRO5 Finale Ligure

250 arrivati

35 non partiti

19 non arrivati

TOT 304

Tappa SPRINT1 San Bartolomeo

214 arrivati

75 non arrivati

TOT 289

Tappa SPRINT2 Pogno

215 arrivati

12 non partiti

TOT 227

Tappa SPRINT3 Priero

152 arrivati

21 non partiti

3 non arrivati

TOT 176

Tappa SPRINT4 Molini di Triora

129 arrivati

8 non arrivati/partiti

TOT 137

Tappa SPRINT5 Ala di Stura

91 arrivati

Tappa SPRINT6 Cartosio

120 arrivati

10 non arrivati/partiti

TOT 130

Tappa SPRINT7 Aviano

30arrivati

22 non arrivati/partiti

TOT 55

Tappa SPRINT8 Torbole (non ufficiale)

51 arrivati

1 non partito

13 non arrivati

TOT 65

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.